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Scopo e atti costitutivi
- L. n. 431
- Decr. Lgs. n. 112
- D.G.R. n. 55-555
- Allegato al D.G.R. n. 55-555

Osservatorio sull'edilizia

Scopo dell'Osservatorio e atti costitutivi

 

Allegato al D.G.R. 24 luglio 2000 n. 55 - 555

1. Prima ipotesi sulle modalità di realizzazione del progetto

La realizzazione del progetto del sistema informativo informatizzato di supporto per le finalità e attività dell'"Osservatorio della condizione abitativa", per la sua complessità ed il necessario coordinamento, richiede una articolazione per fasi in modo da poter essere avviato operativamente a partire dall'anno in corso e proseguire per il completamento negli anni immediatamente successivi.

Una prima ipotesi di articolazione per fasi distinte è la seguente:

Fase 1 Completamento dell’analisi dei requisiti del sistema,
Realizzazione di un prototipo di sistema informatizzato per la gestione dei dati riguardanti la legge n. 431/98 che consentirà di analizzare il livello di domanda nei confronti degli Enti pubblici,
Realizzazione della banca dati riguardante la legislazione comunitaria nazionale e regionale di riferimento.
Fase 2 Consolidamento dell’esperienza prototipale,
Realizzazione di un sistema per il monitoraggio della spesa regionale,
Realizzazione del sottosistema informativo per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico,
Realizzazione delle banche dati che consentano di descrivere il contesto socio – economico di riferimento.
Fase 3 Realizzazione del sistema di monitoraggio degli Enti attuatori,
Realizzazione delle banche dati che descrivano il mercato immobiliare,
Realizzazione delle banche dati che possano essere di supporto per la descrizione dell’attività urbanistica.

L'articolazione del progetto in fasi consentirà di poter avviare la realizzazione in tempi ragionevoli e nel contempo di procedere nell'ulteriore sviluppo degli argomenti di interesse e di testare la bontà delle soluzioni proposte.
Mettendo in relazione la proposta di articolazione del progetto è possibile effettuare una ipotesi di lavoro di seguito indicata brevemente:

FASI INDICATORI
Fase 1
Il fenomeno abitativo Analisi della domanda pubblica,
Domanda proveniente da studenti universitari,
Domanda proveniente da categorie sociali deboli (anziani, immigrati, portatori di handicap, ecc...).
Il comparto delle locazioni Composizione del mercato (dimensione, incidenza del comparto sullo stock abitativo, incidenza del mercato dell’affitto secondario - locato periodicamente per motivi di lavoro, di studio o altro . sul patrimonio complessivo),
Livello dei canoni del libero mercato e del canale “concertato”,
Fondo nazionale di sostegno (domanda, fabbisogno),
Condizioni reddituali degli inquilini,
Livelli di incidenza dei canoni di locazione sui redditi,
Patrimonio di edilizia residenziale pubblica disponibile in locazione.
Il quadro legislativo Politiche fiscali,
Politiche edilizie,
Politiche abitative,
Strumenti normativi a livello regionale,
Assetto normativo comunitario.
Fase 2  
Il fenomeno abitativo Analisi della domanda privata.
Gli sfratti Provvedimenti esecutivi di rilascio emessi.
Sfratti eseguiti
Il mercato immobiliare Andamento delle compravendite.
Fase 3
Il contesto socio - economico Saldo migratorio,
Flussi di spostamento verso luoghi di studio e lavoro,
Forme di integrazione e partecipazione sociale,
Andamento dei mutui,
Condizioni di lavoro e di occupazione,
Rapporto saldo migratorio/residente,
Occupati nelle unità locali,
Addetti,
Rapporto occupati addetti.
L’attività edilizia ed urbanistica Nuove costruzioni,
Recupero,
Programmi per alloggi in locazione,
Modalità di realizzazione del rapporto pubblico/privato (società di trasformazione urbana, ecc...),
Equipaggiamento infrastrutturale,
Messa in sicurezza del patrimonio edilizio.

In questa ottica è possibile esprimere anche una prima ipotesi di tempificazione della realizzazione del progetto prevedendo di realizzare la "Fase 1" nel corso dell'anno 2000, la "Fase 2" nel corso dell'anno 2001 e la "Fase 3" nel corso dell'anno 2002.

La realizzazione del progetto seguendo questo modello consente:

- di effettuare una azione di sensibilizzazione sulle problematiche da indagare,
- di realizzare moduli autoconsistenti che possano fornire delle prime indicazioni che, sebbene parziali, diano un apporto significativo alla conoscenza sul fenomeno della condizione abitativa,
- di testare l'efficacia delle soluzioni informative previste ed il loro eventuale adeguamento alle esigenze conoscitive,
- di testare il modello organizzativo,
- di testare il modello dei flussi informativi.

L'architettura logica dell'Osservatorio è articolata su tre livelli:

- Livello nazionale,
- Livello regionale,
- Livello sub - regionale,

anche per quanto l'architettura fisica del sistema informativo sarà opportuno articolare il contenuto informativo del sistema su livelli omologhi con un grado di dettaglio crescente passando dal livello nazionale a quello sub - regionale per consentire:

- facilità di aggiornamento delle basi dei dati,
- identificazione delle responsabilità degli aggiornamenti,
- risposte del sistema adeguate ai diversi livelli di competenze,
- risposte integrate del sistema per quanto attiene le necessità informative del livello nazionale.

Vanno distinte, quindi, due principali funzioni che il sistema informativo dell'Osservatorio deve garantire: da un lato l'aggiornamento continuo delle basi di dati e dall'altro la consultabilità delle stesse con tutte le necessarie garanzie di integrità, riservatezza ecc.

Per quanto riguarda il primo aspetto: "l'alimentazione delle basi dati", soprattutto per le informazioni che hanno origine da procedimenti amministrativi, gli Enti responsabili dell'attività amministrativa potranno farsi carico dell'alimentazione del sistema con i dati di propria competenza seguendo procedure informatiche confezionate per tale scopo.
In termini di architettura è possibile ipotizzare una architettura client (tutti gli Enti che intervengono) - server (livello regionale) che possa garantire l'aggiornamento dei dati e la loro elaborazione locale per le esigenze conoscitive del livello sub - regionale e regionale.
Il successivo trasferimento dei dati opportunamente elaborati e/o sintetizzati dal livello regionale verso il livello nazionale potrà avvenire con procedure batch e modalità di file - transfer.
A livello nazionale potranno essere realizzate tutte le necessarie procedure informatiche per l'integrazione dei dati regionali, per la loro elaborazione e successiva divulgazione.

Per quanto riguarda il secondo aspetto: "la fruibilità delle informazioni", è possibile ipotizzare di utilizzare la rete Internet per consentire, limitando i costi delle telecomunicazioni, un grado di fruibilità delle informazioni realmente diffuso non solo per le Amministrazioni coinvolte ma anche per gli altri eventuali soggetti interessati.

In considerazione della opportunità di dare avvio alla realizzazione del progetto di sistema informativo per l'Osservatorio, soprattutto per quanto riguarda la fase da realizzare nell'anno 2000, è possibile ipotizzare di valorizzare le esperienze fin qui maturate a livello di singole Amministrazioni Regionali in modo da realizzare tempestivamente un prototipo di sistema informativo.

Un primo contributo e disponibilità viene dalla Regione Piemonte presso la quale è stato realizzato un sistema informativo informatizzato per il monitoraggio ambientale "GAIA" che in termini logici e di soluzione sistemistica si attaglia bene alla soluzione delle esigenze ipotizzate per la realizzazione del prototipo per l'anno 2000.

Il prototipo, sulla base del modello concettuale disponibile e trasferibile, potrà essere realizzato utilizzando:

- il motore di data base relazionale Oracle,
- gli strumenti di sviluppo Oracle sia per le applicazioni che per interfaccia Web,
- interfacce grafiche e GIS.

Anche per quanto riguarda il modulo del prototipo che riguarda la legislazione si potrà utilizzare il "Catalogo" predisposto nell'ambito del progetto "GAIA" che vede l'interazione di più regioni ed il Ministero dell'Ambiente e la condivisione di tutte le informazioni di interesse generale quali possono essere le norme emanate in materia.

Attività per l'anno 2000

Si suggeriscono due campi di indagine su cui avviare sperimentalmente l'attività dell'Osservatorio, secondo un modello di stretta cooperazione interistituzionale (Stato, Regioni, Province e Comuni).

1. Il fabbisogno di abitazioni in locazione e le politiche nazionali, regionali e locali per aumentare il parco di alloggi da locare nelle aree a maggior tensione abitativa.
2. La riqualificazione urbana. Analisi delle esperienze regionali e locali.

1.1. Il fabbisogno di abitazioni in locazione.

1.1.1. Per l'individuazione del fabbisogno di abitazioni pubbliche, gli indicatori potranno essere elaborati sulla base dei dati raccolti dai Comuni, riportati nel paragrafo 2.1.
1.1.2. Per valutare la domanda di sussidi alla locazione (art. 11 della L. 431/98), gli indicatori potranno essere elaborati sulla base dei dati raccolti dai Comuni, riportati nel paragrafo 2.2.
1.1.3. Per l'offerta di alloggi in locazione sul mercato privato (numero contratti registrati ripartiti tra liberi e concordati), occorre che il Ministero dei LL.PP. intervenga presso il Ministero delle Finanze, affinché si possa stabilire un flusso informativo fra gli uffici del registro e le amministrazioni regionali).

Per l'attività dell'osservatorio nazionale i dati possono essere raccolti ed elaborati dalle Regioni per ciascuna provincia e capoluogo di provincia, con la creazione di indicatori da concordare con in un piano di lavoro annuale con il Ministero.

1.2. Le politiche per aumentare l'offerta di alloggi in locazione.

1.2.1. Le politiche fiscali nazionali e locali (da definire).
1.2.2. Le politiche di incentivi e sussidi agli operatori del settore immobiliare:
- analisi delle esperienze già effettuate (edilizia agevolata in locazione permanente, art. 9 della L. 493/93 e art. 8 della 179/92),
- simulazione di programmi che definiscano i possibili incentivi per favorire gli investimenti privati su interventi convenzionati, che offrano alloggi a canoni "concordati".

2. La riqualificazione urbana.

2.1. Analisi delle esperienze regionali in attuazione dell'art. 16 della L. 179/92, dell'art. 11 della L. 493/93 e di specifiche leggi regionali.
2.1.1. Esame comparato delle leggi regionali
2.1.2. Sintesi del tipo di interventi finanziati, dei soggetti beneficiari e delle risorse destinate rispetto al complesso delle risorse regionali dal 1992 ad oggi.
2.1.3. Raccolta delle soluzioni procedurali sperimentate.
2.1.4. Elaborazione di un rapporto di valutazione nazionale da parte di una commissione di funzionari nazionali, regionali e comunali.

Fonti e le modalità di raccolta dei dati per il primo anno di attività.

La raccolta dei dati e l'elaborazione degli indicatori potrebbe avvenire a livello regionale, tramite le strutture dell'Osservatorio attivate da ciascuna Regione , con una prima scadenza a luglio 2000, data entro cui le Regioni possono impegnarsi ad elaborare un rapporto relativo al 1999.

I dati dovrebbero essere trasmessi al Ministero con ripartizione territoriale provinciale (Provincia e capoluogo), ad esclusione degli sfratti esecutivi, che sono pubblicati dal Ministero dell'Interno. Per i dati sui contratti, occorre pervenire ad un'intesa con gli Uffici del Registro, per la loro trasmissione alla Regione competente.


2. Ipotesi di dati per la costruzione degli archivi regionali

2.1. La domanda di alloggi pubblici potrebbe essere censita attraverso un modulo da far compilare a cadenza annuale dai Comuni, che richieda orientativamente le seguenti informazioni, con riferimento all'anno precedente:

per ciascun bando valido:
- comune
- tipo di bando, generale o speciale
- numero e data del BUR su cui è pubblicato
- numero di domande valide
- numero di domande insoddisfatte
- assegnazioni del bando
- punteggio massimo delle domande
- numero di domande con punteggio massimo
- punteggio medio delle domande

per le assegnazioni fuori bando:
- numero di domande
- numero di assegnazioni
- motivazione dell'assegnazione, sfratto, casi sociali o altro,
- numero sfratti esecutivi
- numero di senza tetto, per calamità o altro

2.2. La domanda di sussidi alla locazione può essere censita richiedendo ai Comuni di inserire in un sistema informatizzato tutti i dati della domanda, come previsto dalla legge e dai decreti nazionali:
- dati anagrafici del richiedente
- composizione del nucleo familiare
- condizioni di particolare disagio
- reddito
- canone corrisposto
- tipologia catastale dell'alloggio
- registrazione del contratto

Con riferimento all'osservatorio regionale sono da reperire i dati sulla popolazione, a livello comunale, suddivisa per classi di età, riguardante:
- i residenti
- il saldo migratorio
- il pendolarismo

Questi dati consentono di estrapolare indicatori che riguardano
per la domanda di abitazioni pubbliche:
- la domanda soddisfatta e non di alloggi pubblici
- la qualità della domanda di alloggi pubblici
- la domanda di abitazioni in situazioni di emergenza
- il monitoraggio sulle assegnazioni fuori bando

per i sussidi alla locazione:
- il numero degli aventi diritto in rapporto alle famiglie residenti, ripartito per fasce di età, per professione, per incidenza del canone sul reddito, per categoria catastale, ecc,
- il tasso di particolare disagio
- il contributo medio erogabile per famiglia
- gli scostamenti tra il contributo medio erogabile e il contributo massimo concedibile